lunedì 25 maggio 2009

Elezioni europee: è guerra agli eco-reati

Lo scorso dicembre il Parlamento europeo, dopo molte discussioni, ha posto i paletti per lo sviluppo sostenibile dell’Unione Europea col cosiddetto pacchetto “20-20-20”: entro il 2020 gli Stati dell’Unione dovranno ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, migliorare del 20% l'efficienza energetica e portare al 20% la quota di energia rinnovabile sul consumo totale.

C’è poi il “pacchetto clima”, che comprende tutta una serie di direttive (delle leggi speciali cui ogni Stato si deve adeguare con una normativa nazionale) per ridurre le emissioni di inquinanti delle auto attraverso vincoli per i costruttori, con specifiche norme per autobus, Tir e pure aerei. Tra gli altri argomenti affrontati e normati dal Parlamento europeo nella legislatura che si va a chiudere, ci sono norme rigorose sulle sostanze chimiche pericolose, obiettivi in materia di riciclaggio e riuso dei rifiuti, protezione delle acque sotterranee e di superficie, raccolta delle batterie usate e uso sostenibile dei pesticidi. Una normativa in particolare rende i reati ambientali, l’istigazione e il favoreggiamento a compierli, penalmente rilevanti in tutta l’Ue se commessi intenzionalmente o per grave negligenza.

Un’altra direttiva ha invece previsto la progettazione ecocompatibile per qualunque prodotto che usi o produca energia. In Parlamento però non si fanno solo leggi, si dibatte anche di temi d’attualità, come fu per l’emergenza rifiuti in Campania. Dopo duri scontri e lunghe discussioni, tutti i parlamentari furono concordi nell’affermare che occorreva agire subito.

Fonte :
METRO NEWS ITALIA - (SI.GU.)
http://metropoint.metro.lu/20090511_Milano.pdf

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